sabato 16 luglio 2016
Paestum 2
Le nostre passeggiate sulla spiaggia proseguono, visto il tempo non eccellente. Passeggiare ci permette di fare incontri interessanti: oggi ci imbattiamo in Lello Ronca, un artista salernitano all'opera. Armato di rastrello, sta lavorando la sabbia per modellare due grandi spirali che si intrecciano in un abbraccio, a significare l'abbraccio che si vorrebbe dare ai migranti che dal mare giungono sulle spiagge italiane. Mi dirai che non è esattamente l'accoglienza che viene riservata loro: appunto, un artista serve a questo, a far pensare.
Ci spingiamo fin dentro il paese, che come spesso accade ai luoghi di mare che si espandono per il turismo, non è particolarmente bello: case e villette costruite alla rinfusa, spesso con pretese molto superiori alle effettive disponibilità, rendono sovente questi paesi sgraziati e caotici, senza un'identità.
Dopo una camminata di svariati chilometri, a pranzo ci gratifichiamo con linguine ai purpetielli freschi, presi da un pescatore della zona: squisiti!
Un tramonto ancora nuvoloso ma tinto di rosso ci fa ben sperare per l'indomani.
Ed effettivamente domenica il tempo è finalmente placato: passiamo tutta la giornata sulla spiaggia, non senza spingerci fino alla vicina oasi naturalistica, dove è stata allestita una mostra di opere costruite con materiali di recupero.
Il tema è sempre quello dei migranti: alcuni pezzi sono forse ingenui e scontati, ma la sincerità che si percepisce dietro queste opere è sempre molto forte.
Il mare, questo mare, ci unisce e ci separa dalle terre al di là dell'orizzonte. La speranza di chi arriva non è diversa da quella di chi dall'Italia è partito e parte in cerca di un'altra vita: capire questa lontananza/vicinanza è solo questione di occhiali...
Non è possibile non accorgersi che il venditore che ci passa accanto sulla spiaggia non è diverso dal nostro magliaro che nel dopoguerra percorreva le strade di paesi lontani per vendere maglie di lana. Ma forse il problema non è capire, ma di aver dimenticato.
Dopo aver contribuito un minimo a far girare l'economia della spiaggia di Paestum, non ci resta che metterci sulla strada del ritorno. Che possibilmente deve differire da quella dell'andata: decidiamo, con un po' di azzardo, di tornare percorrendo una parte della Costiera Amalfitana fino a Maiori, e di la salire fino al valico di Chiunzi per ridiscendere dall'altra parte. L'operazione si rivela non semplicissima, ma ci dà l'opportunità di fermarci, praticamente in curva (ma lo spazio qui è limitato), ad ammirare panorami mozzafiato.
Per puro caso ci fermiamo proprio sotto ad un ristorante abbarbicato nella roccia, l'Hosteria Santa Maria: ci si perde fra ottimi assaggi di pesce marinato, accompagnato da pezzetti di limone di Amalfi e cedro, bocconcini di fiordilatte di Agerola, frittelle di alghe e una vista meravigliosa. Il ritorno a casa si allunga un po', ma ne vale la pena!
giovedì 14 luglio 2016
Paestum
Si parte per qualche giorno: weekend lunghissimo per sottrarci al caldo e alla confusione del paese.
Dopo numerose valutazioni, incertezze e ripensamenti, puntiamo alfin su Paestum: non è una passeggiata, considerando la velocità di crociera del camper, ma in "sole" quattro ore e mezza riusciamo a raggiungere la meta, in tempo per la registrazione nel campeggio e per il pranzo. L'annesso ristorante si rivela niente male. Il posto è abbastanza curato e pulito. ma le piazzole di sosta non sono molto affascinanti. Comunque sia, un camping sulla spiaggia, su questa spiaggia, possiede un fascino sufficiente a farti accettare qualche manchevolezza.
Pomeriggio in spiaggia, ma il mare agitato ci induce ad una prima, lunga passeggiata: nei prossimi giorni altre ne seguiranno.
Lasciata la spiaggia, ispezioniamo la zona: dopo un po' il nostro girovagare ci porta in un allevamento di bufale con annesso caseificio, degustazione e vendita. Siamo da Barlotti: mozzarelle, scamorze e yogurt di latte di bufala "cinque stelle"... ops!
Compriamo formaggi per la cena, ma non resistiamo ad una degustazione on site: roba da muggire di piacere! Ritorniamo rapidamente indietro ché il tempo si mette storto: altro che fuggire dalla calura! qui fa freschetto e comincia a piovere!
Come da previsioni una volta tanto azzeccate, l'indomani non è esattamente estate: facciamo in tempo ad andare a prendere il giornale in bici, e viene giù 'o pata pata 'e ll'acqua... cosa è il pata pata ecc.? si tratta di una locuzione della lingua napoletana, derivata probabilmente dal termine greco parapatto, spargere in giro, e sta ad intendere un acquazzone, un forte, fortissimo acquazzone. Appunto.
Passata la tempesta, una nuova passeggiata ci porta fino ai templi: pensavi che si veniva fin qui e non si visitassero i templi?
Ci aggiriamo fra le rovine a lungo...
...scattiamo le nostre brave foto da tutte le angolazioni possibili...
...e per non farci mancare nulla visitiamo anche il museo: purtroppo il "pezzo" più famoso, la lastra superiore del sarcofago del tuffatore, è in prestito, ma possiamo tranquillamente fotografare i suoi amici che se la spassavano.
Il ritorno sembra incredibilmente molto più lungo dell'andata...
Dimenticavamo di dirti che non è che siamo sperduti nel nulla: sulla strada dietro al nostro campeggio c'è 'sto po' po' di albergo! E non è il solo. Roba di gran class, se piace il genere.
sabato 9 luglio 2016
Giannella
Weekend sulla spiaggia della Giannella: ci hanno consigliato un campeggio privo di animatori, una rarità!
Oltretutto ospitano quattrozampe senza problemi e per loro è disponibile anche un pezzo di spiaggia. Noi non abbiamo quadrupedi al seguito, ma apprezziamo molto la cosa.
Il posto è carino, alberato... alberatissimo! Niente piazzole con pagliarelle, ma solo pini e eucalipti.
Si mangia bene...
...e non manca un tocco di natura selvaggia.
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