sabato 4 giugno 2016

Monteriggioni e Montefiascone


"...in su la cerchia tonda
Monteriggion di torri si corona"



Questo delizioso paese va visitato con calma, di notte, e anche di giorno, per apprezzarlo in tutte le sue sfumature.


Di qui passa la Francigena e l'atmosfera che si crea mischiando pellegrini e turisti, zaini e borse eleganti, biciclette e suv, scarponi e decoltè, è veramente particolare.


Ci aggiriamo per le stradine, compriamo qualche costoso souvenir (non esistono souvenir economici: se costano poco non sono souvenir), ci fermiamo a parlare di gatti abbandonati con una signora del posto. Non saremo pellegrini, ma come turisti ce la caviamo bene. Visitiamo la chiesa di Santa Maria Assunta, un edificio del '200, spoglio ed essenziale come è giusto che sia... ma cosa c'è, lì sulla facciata?


Un arnia! Sostenuta da una corda, proprio sulla facciata della chiesa, c'è un arnia! Quelle api produrranno un miele dolcissimo.


C'è chi la Francigena la percorre a piedi, chi in bicicletta: noi la facciamo in camper. Tappa successiva: Montefiascone.


Siamo alti sul lago di Bolsena. Qui, ai piedi della Rocca dei Papi (foto precedente), ecco il Monumento al Pellegrino: una pesante sagoma in ferro che rappresenta con leggerezza due camminatori che guardano verso Roma e verso lo splendido lago...


...che da qui si può quasi toccare.


La parte alta della cittadina è silenziosa e deserta...


...molto diversamente dalla tappa precedente, in giro non c'è nessuno: dove sono i camminatori? Dove sono i pellegrini? Tutti già a rifocillarsi nei non pochi ristoranti sparsi per il paese?


Noi aspettiamo almeno il buio per concludere la giornata in un locale discreto, che scoviamo a poca distanza dal monumento che ricorda il vescovo scopritore e vittima dell'Est! Est! Est! il famoso vino di Montefiascone. Quando usciamo non c'è una luce e percorriamo con una certa difficoltà le vie che ci portano nella parte bassa (e popolata!) del paese. Di qui ancora un paio di chilometri, fortunatamente in discesa, per raggiungere le nostre case mobili: un bel sonno e domattina si torna a casa, quella vera.

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